L'unione fa la forza. Slogan banale, ma quando si parla d'imprenditori tutt'altro che scontato. A frenare fusioni e aggregazioni è spesso la gelosia per la propria attività, il timore che un "intruso" possa danneggiare il gioiello di famiglia. Ora però la crisi mette in discussione i vecchi schemi e spinge le imprese su sentieri inesplorati. Anche l'agricoltura, patria per eccellenza della tradizione e della cautela, scopre la bontà delle sinergie. Così, per reagire al crollo dei prezzi dei prodotti e alla compressione dei margini, gli agricoltori s'inventano strateghi di organizzazione del lavoro. A Cremona dieci produttori realizzano insieme acquisti di sementi e fertilizzanti. Il risparmio? Superiore al 10 per cento. In Piemonte è l'ora del trattore in multiproprietà, acquistato da una cooperativa e concesso "a tassametro" ai singoli soci. Nel Modenese invece è la macchina per vendemmiare l'esborso maggiore. La soluzione? Comprarla insieme e poi utilizzarla secondo le esigenze. E infine la Toscana. Si producono marmellate in un laboratorio comune, per dividere i costi. Il nome dell'iniziativa? Tutti per uno.