ITALIA

 
 
 

 
HOME DEL DOSSIER
5 Ottobre 2009
4 Ottobre 2009
3 Ottobre 2009
2 Ottobre 2009
1 Ottobre 2009
30 Settembre 2009
22 Settembre 2009
21 Settembre 2009
20 Settembre 2009
19 settembre 2009
18 settembre 2009
17 Settembre 2009
16 settembre 2009
15 settembre 2009
14 settembre 2009

11 Settembre 2009

10 Settembre 2009
9 Settembre 2009
8 settembre 2009

7 settembre 2009

6 Settembre 2009
5 Settembre 2009
4 Settembre 2009
3 Settembre 2009
2 Settembre 2009

1 Settembre 2009

Yunus-de Soto l'unione fa la forza

Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
3 settembre 2009

Nel mondo in via di sviluppo, Muhammad Yunus e Hernando de Soto sono considerati alla stregua di santi. Nel 2006 Yunus e la microbanca bengalese Grameen da lui fondata ricevettero il premio Nobel per la pace per la loro attività d'avanguardia nel settore del microcredito, uno strumento ideato per offrire prestiti di modesta entità ai più indigenti. Di recente il presidente degli Stati Uniti Barack Obama gli ha appuntato al petto la medaglia presidenziale della Libertà, la massima onorificenza civile americana, esaltando Yunus per «aver aperto nuove strade alla creatività e aver ispirato milioni di persone in tutto il mondo, incoraggiandole a immaginare di poter mettere a frutto le proprie potenzialità».
Negli anni 90, de Soto ebbe un ruolo determinante nell'intervento della Banca mondiale per la ristrutturazione dell'economia peruviana; oggi è presidente dell'Istituto per la libertà e la democrazia a Lima. De Soto è un intellettuale di levatura internazionale, perennemente in lista tra i candidati al Nobel per la sua appassionata difesa dei diritti alla proprietà dei più indigenti del pianeta.

Nonostante tutto, in ogni caso, le idee patrocinate da Yunus e de Soto hanno avuto un impatto circoscritto sia a livello mondiale sia in termini pratici: nessuno dei concetti economici da loro prospettati ha l'effettiva capacità di cambiare il mondo, come spesso si ritiene. Malauguratamente, le onorificenze da loro ricevute schermano questa difficile verità, ponendo dei limiti anche all'essenziale analisi critica del loro operato. Eppure, analizzando entrambi con sguardo critico, si palesa da sola la possibilità di abbinare il meglio delle loro idee e risolvere così, di conseguenza, il problema da svariate migliaia di miliardi di dollari della povertà nel nostro pianeta. Il tanto propagandato libro del 1986 di de Soto, The Other Path, descrive i poveri come una categoria di piccoli imprenditori immobilizzata nella trappola dell'indigenza a causa dell'informalità dei propri beni. In Il mistero del capitale, pubblicato nel 2000, de Soto quantificava in circa 9mila miliardi di dollari i risparmi congelati dei poveri del pianeta, bloccati in asset non registrati quali fabbricati e aziende.

La soluzione da lui prospettata prevedeva di formalizzare questi e altri beni non ufficiali: la sua proposta però presume ed esige l'esistenza di un governo centrale forte, di un cospicuo finanziamento pubblico, di un'efficiente burocrazia indipendente, e di incisive riforme giudiziarie. In teoria, in tutti i paesi poveri - a eccezione forse della Cina, con la sua economia dirigista e il suo governo centralizzato - questa soluzione alimenterebbe un'opposizione da parte delle élite imprenditoriali e governative che farebbero deragliare il programma, anche se nel lungo periodo tali riforme sarebbero nel loro stesso interesse.

Per quanto riguarda Yunus, ha dimostrato che i poveri traggono effettivi vantaggi dal credito e possono apprendere come farvi ricorso. Aspetto ancor più rimarchevole, Yunus e la sua Grameen Bank hanno dimostrato che i poveri sanno far fronte ai prestiti loro erogati e sono in grado di onorarli. Le sue idee, nondimeno, non si sono rivelate così semplici da tradurre in realtà, quanto meno sulla vasta scala che sarebbe necessaria per fare qualcosa di più che una mera differenza simbolica per i poveri del nostro pianeta.
Nel 2004, i prestiti elargiti dalle varie organizzazioni di microcredito in tutto il mondo ammontavano complessivamente ad appena 17 miliardi di dollari, un'inezia rispetto alle potenziali esigenze creditizie dei quattro miliardi di poveri di de Soto, la maggior parte dei quali è costituita da imprenditori su piccola o piccolissima scala. Tutti i capitalisti hanno bisogno di capitale, ma così com'è il sistema non assegnerà mai una cifra adeguata.

Oltretutto, la maggior parte dei finanziamenti e dei microcrediti è sovvenzionata: ciò significa che soltanto una percentuale esigua di essi proviene dal settore privato o dal mercato finanziario dei capitali alla ricerca di utili (nel solo 2004 2,7 miliardi di dollari, pari a circa 60 centesimi di dollaro pro capite l'anno). Ciò dipende in buona parte dal fatto che le banche di sviluppo non richiedono realmente garanzie collaterali per i loro microprestiti: spesso ricorrono al credito sovvenzionato, in quanto in genere non inseguono i profitti. Le banche sostenute da mercati privati dei capitali invece esigono garanzie collaterali e ciò comporta che i loro prestiti diventino troppo onerosi per la maggior parte dei fabbisogni a lungo termine dei poveri.

Per esempio, la microbanca messicana privata Compartamos impone tassi d'interesse annuali del 100% che - in verità - riflettono il rischio reale legato alla concessione di un prestito senza garanzie. Un simile interesse sul lungo periodo naturalmente non incoraggia investimenti di capitale in progetti che necessitano di lungo tempo per venire alla luce. Benché prestiti a più breve termine, con tassi d'interesse annuali del 25-50%, sbaraglino il tasso in corso, un simile indebitamento non può essere sostenuto a lungo. Di conseguenza il pool del capitale globale è in buona parte inaccessibile ai poveri e le soluzioni proposte da Yunus e de Soto per ufficializzare l'economia dei poveri - e così facendo toglierli una volta per tutte dalla loro situazione - si dimostrano soltanto secondarie.

  CONTINUA ...»

3 settembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-