I mercati, si sa, sono anche un po' scaramantici. Settembre è tradizionalmente un mese di ribassi sulle Borse e ottobre è ormai associato ai grandi crolli dei listini. Il 2008 ha confermato la regola e ora tutti temono che il 2009 non faccia eccezione. A Wall Street da qualche giorno si comincia a respirare aria di preoccupazione. Sta finendo la grande corsa? Certo, i segnali che giungono dall'economia reale sono contradditori: solo ieri il dato arrivato dagli Usa sulla produttività è stato migliore delle attese, ma la crescita degli occupati è risultata inferiore alle aspettative. In Europa le imprese migliorano i conti, ma i consumi non ripartono. Insomma, tutti si aspettano una correzione. Ma i grandi investitori non si sono ancora mossi e molti scommettono che non lo faranno prima di fine anno. E nell'attesa? Nessuna strategia è valida a priori: si può solo pensare che i primi titoli a scendere saranno quelli che hanno corso di più come i finanziari, e che resisteranno meglio quelli che contano su buoni fondamentali e magari su un buon dividendo.