Il Comune di Milano ha messo a bilancio 2010 15 milioni di dividendo da A2A, quello di Brescia quattro volte tanto: addirittura 60 milioni. Troppo prudente il primo o troppo esoso il secondo? Viste le previsioni di utile 2009 dell'utility entrambe le ipotesi sembrano superare i profitti dell'ex municipalizzata che, stando alle stime, complice la multa da oltre 200 milioni inflitta dalla Ue, dovrebbe registrare un risultato assai contenuto (2 milioni alla fine del terzo trimestre). Così per il secondo anno consecutivo A2A se vorrà dare dividendo dovrà probabilmente fare ricorso alle riserve. Con la differenza che se nel 2009 il monte dividendi aveva superato i 300 milioni, nonostante i profitti della capogruppo fossero 172 milioni, quest'anno l'ammontare complessivo dovrebbe variare tra i 50 e i 100 milioni. Oggi il cda esaminerà i conti del passato esercizio ma potrebbe non prendere una decisione definitiva sulla cedola. Anche perché, sebbene il tema dividendi sia caro ai Comuni, le priorità dell'utility sembrano essere soprattutto debito e dismissioni. (L.G.)