Ma la crisi finanziaria è finita o no? E che dire della recessione mondiale? Ormai da qualche giorno, economisti, banchieri ed esperti vanno dicendo che la svolta è vicina. È passata in secondo piano l'altra domanda: i sistemi finanziari sono stati riformati in modo da impedire in futuro altre crisi di portata così devastante? La riposta purtroppo è: no. Guardare avanti è la nuova parola d'ordine. Anzi, di più: dagli Stati Uniti all'Europa, già si è cominciato a discutere di chi sia il merito della ripresa. Le banche commerciali (proprio loro) rivendicano un ruolo-chiave, affermando di non aver mai aperto tanto come oggi il rubinetto del credito. Le banche centrali si attribuiscono il grande merito di aver inondato il mercato di liquidità, rimettendo così in moto le piazze finanziarie. I politici esaltano gli effetti benefici dei piani di stimolo e degli aiuti settoriali. E poi ci sono le diverse scuole degli economisti già in prima fila per le ricette del rilancio. Vedremo chi ha ragione. Per ora, il vero termometro della crisi sono le imprese: per loro, il dibattito sul merito della ripresa è quanto meno prematuro.