Sembra impossibile: portare il peso del turismo nel Pil italiano dal 10 al 20% entro il 2013, fine della legislatura. A sentire la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e il numero uno di Federturismo, Daniel John Winteler, è, invece, una sfida possibile. Anzi, il turismo è l'unico settore italiano che potrebbe avere un simile exploit.
Una sfida da vincere, cominciando subito con le riforme. Difficile investire oggi se gli enti di promozione sono 13mila, se bisogna districarsi fra 220mila norme, se persiste il ritardo infrastrutturale e la bassa qualità dei nostri servizi, se esiste un ministero a livello di governo, ma la competenza del turismo è regionale. Il ministro Brambilla ha annunciato gli stati generali, che si terranno in autunno, per evitare sovrapposizioni con le elezioni regionali. Proprio dalle campagne elettorali arriva, però, un brutto segnale: di turismo non si parla, la politica pensa ad altro. Marcegaglia, viceversa, ha annunciato un pacchetto di proposte che sottoporrà ai candidati-governatori di tutti gli schieramenti, a partire dalla semplificazione della governance. Un invito alla politica a mettersi al lavoro in vista dell'autunno. A vantaggio dell'occupazione e della crescita del paese.