Certo che alla lettura dei giornali di ieri al Papa sarà venuto in mente il discorso dell'Immacolata quando ha detto che «siamo intossicati dal meccanismo perverso dei media». L'accostamento tra gli oroscopi e le previsioni degli economisti, entrambi da rifuggire, non è del Pontefice ma della riduzione giornalistica del suo discorso. «Grazie a Dio la nostra speranza non fa conto su improbabili pronostici e nemmeno sulle previsioni, pur importanti» ha detto Benedetto XVI e la sottolineatura sul «pur importanti» dà agli scenari economici la dignità che comunque meritano. Del resto la previsione degli eventi sulla base dell'esperienza storica è la base della scienza economica. La creazione di modelli econometrici sempre più sofisticati è parte del progresso della conoscenza umana. Certo, si occupa del futuro e per ciò stesso è quanto di più perfettibile e rischioso. Ma ciò che conta è che – anche nel caso dell'ultima crisi – l'esito degli eventi è stato deciso dal comportamento degli uomini, dall'azzardo morale e dalla cupidigia. E qui sì la previsione è facile: si può stare certi che sopravviveranno, purtroppo, anche in futuro.