ITALIA

 
 
 

 
HOME DEL DOSSIER

4 Febbraio 2010

3 Febbraio 2010

2 Febbraio 2010

1 Febbraio 2010

30 Gennaio 2010

28 Gennaio 2010

27 Gennaio 2010

26 Gennaio 2010

25 Gennaio 2010

24 Gennaio 2010

23 Gennaio 2010

22 Gennaio 2010

21 Gennaio 2010

20 Gennaio 2010

19 Gennaio 2010

18 Gennaio 2010

17 Gennaio 2010

16 Gennaio 2010

15 Gennaio 2010

14 Gennaio 2010

13 Gennaio 2010

12 Gennaio 2010

11 Gennaio 2010

10 Gennaio 2010

9 GENNAIO 2010

6 GENNAIO 2010

5 GENNAIO 2010

03 gennaio 2010

2 gennaio 2010

31 dicembre 2009

30 dicembre 2009

29 dicembre 2009

28 Dicembre 2009

27 dicembre 2009

Ferrovie e fibra ottica: così si vince nel futuro

di Sara Cristaldi

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
5 Gennaio 2010

Perché puntare i riflettori sui dieci grandi cantieri infrastrutturali che si apriranno nei paesi emergenti nel 2010? La risposta è presto detta: è in corso la partita più accesa della corsa alla competitività del futuro. E la partita si giocherà proprio nel decennio che va a cominciare e proprio nei paesi un tempo poveri e in sviluppo. Spesso però facilitati per essere liberi dalla zavorra delle ere tecnologiche del passato: si possono meglio costruire le autostrade delle moderne telecomunicazioni in paesi che hanno saltato a pie' pari la fase della telefonia fissa. Un esempio per tutti? L'Indonesia che inizierà a investire nel 2010 1,6 miliardi di dollari per il progetto Palapa Ring, un anello in fibra ottica che cablerà l'intero arcipelogo con 35mila km di cavi sottomarini e sotterranei (vedi pag. 21).

In verità è una gara che giocano anche paesi tradizionalmente avanzati: dalla scommessa sulle ferrovie del futuro (con i posti di lavoro che binari, locomotori e servizi collegati renderanno possibili) negli Usa alla Green economy cara a Obama. E i nuovi hub logistici, mix di treni ad alta velocità e aeroporti di nuova generazione, in gestazione in Germania o in Francia.

Con una differenza, quanto alla realtà italiana: negli emergenti come negli emersi, non affetti da miopia programmatica e da interminabili beghe politiche interne, esistono piani concreti, non roboanti ma sterili effetti annuncio. E la posa della prima pietra di un cantiere non resta cerimonia fine a se stessa. In gioco c'è l'uscita dalla crisi più dura, con massicce dosi di cura keynesiana. Ma soprattutto la creazione di un sistema paese al passo con la velocità dei tempi e le nuove "inesorabili" regole della globalizzazione.

sara.cristaldi@ilsole24ore.com

5 Gennaio 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-