A un anno dall'insediamento alla Casa Bianca di Obama, la rivista Aspenia, diretta da Marta Dassù ed edita dal Sole 24 Ore, dà i voti al leader e al suo metodo: il presidente è sceso dai cieli della campagna elettorale al terreno accidentato della realtà.
Ups and downs scrive Lorenzo Pregliasco nel pezzo introduttivo del trimestrale di Aspen Institute Italia, che poi dedica un'ampia sezione al dibattito. Per Sergio Fabbrini e Ray La Raja, Obama è un principe semisovrano, mentre Mattia Diletti vede una netta contropposizione negli Usa fra il partito democratico e il partito del presidente. Interessante il contributo di Allen Sinai, capo economista e presidente di Decision Economics. Lo studioso prende in considerazione quel che accade a Wall Street e quel che succede nelle strade di New York: la finanza americana ha ripreso a crescere, l'economia reale meno, l'occupazione per niente. Una sfasatura temporale tra inizio della ripresa e crescita dell'occupazione non è un fenomeno nuovo, ma, considerati il deficit e il debito pubblico, la politica ha poche armi a disposizione per far crescere il lavoro.
Eric B. Schnurer, presidente di Public Works Llc che fornisce consulenze ai governi su soluzioni efficienti in termini di costi, considera la polarizzazione creata dalla new economy nelle nostre società: per attenuarla serve un costante investimento in capitale umano, istruzione e formazione pubblica, cioè il contrario di quello che l'America fa da decenni.
Infine, sul tavolo di Obama, la questione mediorientale - in un saggio di Mattia Toaldo - e la squadra di rivali in politica estera in un'analisi di Maurizio Molinari.