Durante la crisi finanziaria si è molto parlato, nel bene o nel male, di banche svizzere. Ma ora, senza gran clamore, è l'industria farmaceutica elvetica a riprendersi per alcuni aspetti la scena. Novartis ha annunciato ieri che rileverà l'intero capitale dell'americana Alcon, attiva nei prodotti per la cura degli occhi, di cui possedeva prima un quarto e ora il 77%, grazie a quanto ceduto da Nestlé. È una maxi operazione: quando sarà terminata, Novartis avrà sborsato quasi 50 miliardi di dollari, una somma pagata in parte a Nestlè ed in parte agli altri azionisti della società Usa. Una cifra record per la Svizzera, la più alta mai pagata per una singola acquisizione da un gruppo elvetico, superiore ai pur rilevanti 47 miliardi di dollari pagati nei mesi scorsi dalla connazionale e rivale Roche per avere il controllo totale della Genentech, biotech pure Usa. Novartis e Roche, due gruppi rossocrociati che sembrano aver limitato i danni durante la crisi economica globale. E che ora non vogliono perdersi le opportunità, nel nuovo giro di valzer delle maxi acquisizioni. Anche a costo di sborsare davvero tanti soldi. (L.Te.)