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«Il Pil cresceva del 5% nel 1937 e cadde del 3% nel 38... L'episodio del 1937 è un importante segnale di cautela per i moderni governanti. Occorre essere sicuri – diceva ancora Romer a marzo – che il settore privato sia di nuovo in sella prima che il governo possa tagliare il suo vitale canale di sostegno».
Il problema è che il 2010 è un anno elettorale, con il rinnovo di tutta la Camera e di un terzo del Senato a novembre. E sarà difficile non enfatizzare quei segnali positivi, parziali, che già ci sono stati, e ci saranno, per qualche mese. Non è detto, sostengono Krugman e Stiglitz, che possano durare. La Casa Bianca avrà la tentazione di cantare Happy days are here again al primo buon dato sull'occupazione o la produzione industriale. E dare così spazio a chi, preoccupato per il bilancio e l'inflazione, chiede un rientro dal sostegno pubblico. Che andrà fatto al momento giusto. Ma il 2010 non può ripetere il 1937, che fu la tomba del New Deal, anche se la vulgata non lo racconta.