In Italia Ryanair tira fuori questioni di principio contro la «licenza di pesca», ma in Gran Bretagna viene bacchettata dalle autorità per la sua mancanza di principi. L'Office of fair trading (Oft) ieri ha aspramente criticato la compagnia irlandese low-cost per la sua mancanza di trasparenza e i suoi troppi stratagemmi per spillare soldi agli incauti passeggeri che non sanno navigare le studiate complessità del sito. Assicurazione sul viaggio aggiunta in automatico, imposte extra a chi paga con certe carte di credito, costi aggiuntivi per il check-in: la lista è lunga. Nulla di illegale, precisa il guardiano dell'etica del business britannico, ma un sistematico sfruttamento di una «zona legislativa grigia» e soprattutto un atteggiamento «puerile» che prende in giro i passeggeri. Già lo scorso anno Ryanair si era impegnata a rendere più chiaro il proprio sito in seguito alle proteste dell'Oft. Ieri invece ha reagito in modo più battagliero. I passeggeri, ha affermato il portavoce Stephen McNamara, «preferiscono il modello Ryanair dato che permette loro di evitare costi che sono invece compresi nei carissimi biglietti delle altre compagnie aeree». Si vedrà. (N.D.I.)