Ieri il professor Zamagni diceva al Sole 24 Ore che la produttività crescerà del 3% all'anno ma che nel 2010 è impossibile consumare il 3% in più del 2009. Nonostante (o forse proprio perché) l'esercito del consumo in questi giorni abbia mosso tutte le sue falangi. Truppe festose, ben armate e benissimo (auto)condotte rimaste al coperto per buona parte dell'autunno.I centri delle città e gli outlet sono stati invasidaunpopolochenonèpiùallaricercadell'ac-quistofineasestessoenonèsoloacacciadioccasio-nimasimuoveconunaconsapevolezzaeunaco nizione di causa fino a poco tempo fa sconosciute. Sa quello che vuole, sa quando comprarlo, sa quanto vuole pagarlo. Detta le regole del gioco e sta fissando progressivamente il livello dei prezzi. Ha preso in mano il pallino del gioco e impegna imprese e punti vendita a politiche sempre più amiche. Si muove con disinvoltura tra le offerte e si sposta velocemente sui nuovi prodotti. Non solo abiti, non solo moda, non solo griffe. L'elettronicadi consumo,i nuovi gadget tecnologici, gli accessori che rendono più semplice la vita. I consumi intellettuali. È un popolo giovane e democratico passato dal post-fordismo al Tomfordismo, lo stilista ex Gucci che ha insegnatoa tutti a selezionare il meglio. A buon prezzo.