Ventiquattro miliardi di dollari in un solo giorno. Martedì le banche e le società di Europa e Usa hanno emesso obbligazioni per 23,8 miliardi: un importo così elevato non si vedeva – secondo la banca dati di Bloomberg – dal 18 febbraio 2009. Ecco dunque che il nuovo anno inizia esattamente come era finito il vecchio: con una valanga di emissioni obbligazionarie. Banche, aziende, per non parlare degli Stati: tutti in fila a farsi prestare soldi dagli investitori. Questo da un lato dimostra che il mercato è reattivo e, dunque, in grado di sostenere le imprese. Bene. Ma, da un altro punto di vista, questo boom di emissioni potrebbe essere rischioso nel lungo periodo. Si pensi che nei prossimi cinque anni scadranno obbligazioni aziendali solo in Europa per mille miliardi di euro: il 40% in più dei cinque anni passati. Cosa potrebbe dunque succedere se, nei prossimi anni, gli investitori non fossero più così di manica larga? O se i tassi d'interesse salissero? O se il volubile mercato cambiasse umore? (My.L.)