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La Commissione resterà disperatamente aggrappata al Patto di stabilità e rifuggirà da qualsiasi dibattito su un'applicazione delle regole più flessibile e strategica; continuerà a ignorare gli squilibri commerciali, dal momento che nessun trattato l'autorizza a occuparsene; e gli ultimi due punti fra quelli indicati da von Hagen e Pisani-Ferry non verranno nemmeno presi in considerazione: i candidati a entrare nell'euro potranno adottare la moneta unica solo se soddisferanno criteri che attualmente nessun membro della zona euro soddisferebbe; una rappresentanza esterna comune è stata espunta dall'agenda.
Dunque Eurolandia probabilmente sopravviverà, ma potrebbe logorarsi, a mano a mano che diminuiscono la crescita potenziale e il tenore di vita. L'Europa correva già il rischio di entrare a far parte della categoria dei luoghi «irrilevanti ma piacevoli per viverci». Ora nemmeno la seconda parte è più garantita.
(Traduzione di Fabio Galimberti)