«La discriminazione politica è al centro della presidenza Chavez in Venezuela... Chavez disprezza la libertà e l'indipendenza della magistratura... ha violato, e lasciato violare ai suoi collaboratori, la libertà di stampa e di espressione, la libertà di associazione e sindacale, la libertà di opinione della società civile... Chavez calpesta le garanzie e i diritti fondamentali della democrazia». Con questa denuncia si apre il Rapporto sul Venezuela dell'associazione per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch (www.hrw.org) e quindi, alla notizia che lo sbarco del caudillo Hugo Chavez a braccetto del solito noto Oliver Stone è stato accolto alla Mostra di Venezia da una folla, avremmo sperato che si trattasse di ragazzi inneggianti alla libertà per il Venezuela. Che ingenui: erano fan che gli han chiesto a lungo autografi, senza vergogna. Solo due profughi venezuelani, con grave rischio per le loro famiglie, protestavano in nome della libertà di stampa. La festa di Venezia non li ha festeggiati, infatuata dal despota Hugo. Per pentirsi i soliti noti avran tempo, fra vent'anni.