Come quegli arrivi fuori tempo massimo dei treni o dei pullman di linea dai quali dovrebbe proteggere i cittadini: la class action per la pubblica amministrazione fa segnare l'ennesimo ritardo. O, meglio, l'ennesimo rinvio. Quasi una beffa per gli utenti visto che il ministro Renato Brunetta ha più volte annunciato l'attesa svolta con tanto di articolati messi nero su bianco. L'ultimo in ordine cronologico era stato preparato per il Consiglio dei ministri in calendario oggi. Il testo, pur senza prevedere il risarcimento per i cittadini danneggiati, estendeva la possibilità di azione collettiva inibitoria anche alle prestazioni dei concessionari di servizi pubblici. Ma le nuove misure, che nei giorni scorsi hanno meritato le prime pagine dei giornali, anche questa volta sono rimaste al palo: era già accaduto nella primavera scorsa quando Brunetta aveva provato a inserire la class action in uno dei provvedimenti legati all'attuazione della sua riforma sul pubblico impiego. All'epoca le misure vennero stralciate; in quest'occasione sono state congelate e, così, della class action nella Pa restano visibili solo gli annunci.