C'è una cosa che spaventa gli investitori più di un takeover cinese: il suo naufragio. Soprattutto se dalle mani di Pechino si rischia di finire in quelle di Tripoli, come sta succedendo alla canadese Verenex. La società, attiva nelle esplorazioni petrolifere in Libia, ha perso quasi il 20% sul listino di Toronto dopo la rinuncia all'acquisto da parte della China National Petroleum Corp (Cnpc). A indurre i cinesi a ritirare l'offerta da 446 milioni di dollari canadesi (285 milioni di euro) è stato l'esasperante braccio di ferro con le autorità libiche, che per mesi hanno negato il via libera all'operazione, senza peraltro decidersi ad esercitare il diritto di prelazione su Verenex, garantitole dalle leggi locali, acquistandola al medesimo prezzo. Una vicenda che rischia di guastare i rapporti con gli investitori internazionali e che ha provocato, a quanto si dice, anche le dimissioni del presidente della Libyan National Oil Company, Shokri Ghanem. A Verenex non resta ora che piegarsi al volere di Tripoli, che – c'è da scommetterci – pretenderà di acquistare con lo sconto.
(S. Bel.)