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C'è la possibilità di un compromesso al ribasso: il sì delle lobby alla fine a una vera Agenzia per la protezione del consumatore di prodotti finanziari, che al momento combattono, in cambio di una "riforma" su too big to fail e derivati.
Il pubblico però è ormai agguerrito: e se persone di fiducia, economisti, commentatori, Volcker, diranno che la riforma è buona e avrebbe evitato o diminuito i disastri del 2008, approverà, altrimenti il voto di novembre è a forte rischio. Il senatore Kaufman ha indicato in 2.500 miliardi il costo del salvataggio bancario. Il costo della crisi, per le sole casse di Washington, oscilla fra i 3.500 e i 5mila miliardi, secondo le valutazioni. Come e più della Seconda guerra mondiale, in dollari attuali. Dovesse ripetersi il disastro entro i prossimi dieci anni, per mancanza di regole, per una generazione non ci sarebbe più America. E forse nemmeno più Europa.
mario.margiocco@ilsole24ore.com