Se c'è un Paese dove i top manager tengono la bocca chiusa su quanto possa danneggiare la loro azienda, questo è il Giappone; tanto più che spesso, dopo il ritiro, restano advisors e mantengono il potere reale. Alla Fujitsu sta accadendo l'impensabile: l'ex numero uno Kuniaki Nozoe si è rivolto al tribunale per essere reintegrato nel board; ha poi rinunciato, ma minaccia di fare causa ad alcuni dirigenti, persino quantificando i presunti danni da loro causati alla società. Fujitsu aveva dichiarato che Nozoe si ritirava per motivi di salute; poi ha cambiato versione, allegando contatti con la criminalità. Secondo Nozoe, una montatura contro di lui, che aveva cercato di accelerare la ristrutturazione contro il parere di altri dirigenti e advisors, convinti di avere loro le redini della società. La tipica dicotomia nipponica tra apparenze e realtà esplode in una questione di governance. (S.Car.)