La Spagna calcola che per accorpare e quindi salvare le casse di risparmio in crisi ci vorranno almeno 10 miliardi di euro e il taglio di 6mila addetti. Si tratta di cifre importanti che evidenziano quale sia il costo per iniziare a risanare il settore creditizio, quello che riguarda i piccoli istituti legati al tessuto produttivo locale. Al momento sono in fase di fusione: Unicaja con Caja Jaen e Cajasur; Caja España con Caja Duero; Caixa Cataluña, Manresa e Tarragona; Caixa Laietana e Caixa Benedes; Caixa Terrasa, Caixa Sabadell, Marijen e Gerona; Ccm con Cajastur. Mentre si attendono notizie a breve per quel che reguarda Cajasol con Caja Guadalajara e Caja Rioja con Inmaculada e Insular. Discorso a parte, invece, per la potente Caja Madrid che attende l'arrivo del nuovo presidente (con tutta probabilità Rodrigo Rato) per fare acquisizioni e rafforzare la propria presenza in Spagna. L'obiettivo è arrivare a dimezzare il numero della cinquantina di casse oggi operanti nella penisola iberica. Sempre che i politici diano il loro benestare (Mi.C.)