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PROVOCAZIONI / Nobel a internet? No, grazie

di Evgeny Morozov

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10 febbraio 2010

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5.I leader si convincerebbero che la politica è in secondo piano sulla tecnologia . In uno dei miei articoli sulla decisione presa da Google di chiudere i battenti in Cina, ho sollevato il concetto di "arroganza computazionale", ovvero il principio irremovibile di Google secondo il quale, dato un certo numero di ingegneri, tutti i problemi globali sono perfettamente risolvibili. Nel caso di Google, probabilmente si tratta di un'ideologia più sana da avere rispetto all'" arroganza filantropica",l'ingenua pretesa che basti investire abbastanza soldi in un'impresa per vederla in definitiva coronata di successo, idea quanto mai predominante presso i governi occidenta-li, e le istituzioni di sviluppo internazionali -ma è in ogni caso falsa (e ciò spiega,presumibilmente, il fallimento di Google.org). Ma non sono soltanto le aziende tecnologiche ad abitare nel mondo dei sogni.
Ammettiamolo: la maggior parte delle persone che occupano un posto di potere non capisce internet. E in definitiva non abbiamo alcuna intenzione di far sì che un qualsiasi burocrate della Banca Mondiale tragga false conclusioni dall'entusiasmo come quello di Wired su ciò che internetè in grado di fare. Potrebbe trattarsi di un paragone inadeguato, è vero, ma sto notando sempre più spesso una spiccata somiglianza tra la retorica dei tipi favorevoli ai governi aperti e quanti esercitavano pressioni per far indire elezioni, considerate un mezzo per democratizzare gli stati autoritari. Le elezioni, proprio come gli open data, sono necessarie, ma quasi mai sufficienti.
È verosimile che, col tempo e con risorse adeguate, i leader più dispotici al mondo impareranno come gabbare i loro " controllori online" proprio come hanno già imparato a eludere i loro "osservatori elettorali". Ciò non significa, naturalmente, che non dovremmo cercare di rendere i regimi autoritari più trasparenti (e, si auspica, anche maggiormente responsabili, che non è proprio la medesima cosa) - ma il successo di queste campagne dipende da fattori che non hanno nulla a che vedere con internet - ed ecco dove dovremo concentrare la maggior parte dei nostri sforzi.
La tecnologia è la parte più facile (e più prevedibile) di questa equazione.

© 2010 Foreign Policy (Traduzione di Anna Bissanti)

10 febbraio 2010
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