Quei 45 milioni di euro prestati da Centrobanca ai Burani per l'Opa del 2008 sui titoli della quotata Mariella Burani rischiano di creare più di un grattacapo alla merchant del gruppo Ubi. La sorte della famiglia reggiana è infatti appesa a un filo e quel credito rischia di figurare quest'anno tra gli incagli o le sofferenze. Con il senno di poi (ma forse anche di prima) quell'apertura di fiducia appare eccessiva. L'Opa non aveva infatti una grande ratio economica. I titoli si potevano comprare sul mercato a un prezzo più basso; l'operazione è coincisa con la rettifica dei bilanci che mostravano margini industriali più bassi di quelli dichiarati fino a poco tempo prima e i Burani si sono fatti finanziare per l'occasione anche da un misterioso veicolo caymano. Tant'è che Centrobanca ha chiesto in contropartita di mettere pegno su tutte le azioni della famiglia nella quotata. Sul mercato fanno notare che presidente di Centrobanca era (ed è) Mario Boselli, gran cerimoniere della moda italiana. Chissà se il suo ruolo ha influito su una decisione che oggi appare quanto meno improvvida? (Fa.P.)