Tra poco più di un mese potrebbe essere celebrata in Italia la prima giornata di ricordo dei caduti nelle missioni internazionali per la pace. Il 12 novembre, infatti, sarà il sesto anniversario della strage di Nassiriya (12 morti tra militari e civili) e governo e maggioranza – anche sull'onda della grande emozione provocata dall'uccisione di sei parà italiani a Kabul – hanno rilanciato la proposta di trasformare quella data in un omaggio a tutte le vittime dell'impegno all'estero della nostra storia repubblicana (138 persone). Una proposta di legge era già stata depositata dal Pdl al Senato –primo firmatario il capogruppo Maurizio Gasparri – ma ieri il governo ha deciso di presentare un proprio testo che nei contenuti ricalca quello parlamentare. «Uno stimolo» commenta il ministro della Difesa Ignazio La Russa che ha portato la norma in consiglio dei ministri (come anticipato dal Sole 24 Ore di mercoledì).
«Preferisco – chiarisce La Russa – che l'iniziativa resti alle Camere: per questo il nostro Ddl va inteso solo come un segnale di attenzione alla vicenda». Ecco spiegato il comunicato di Palazzo Chigi: il Ddl «integra un'iniziativa parlamentare già in corso ». Il ministro della Difesa rivela poi che è già in atto un coordinamento con il gruppo parlamentare di Palazzo Madama per approvare il testo in sede legislativa. L'obiettivo è bruciare i tempi per poter celebrare la giornata già il prossimo 12 novembre. E l'opposizione? «Più o meno d'accordo» annota La Russa. «Riconosciamo e sosteniamo l'iniziativa a favore di chi si è sacrificato per dare un supporto alla pace» scandisce a nome del Pd il senatore ed ex generale Mauro Del Vecchio.
«Un impegno internazionale al quale il Partito democratico ha già dimostrato la massima attenzione istituendo il Giorno della memoria di tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale (9 maggio, anniversario dell'uccisione di Aldo Moro, ndr ) ». Anche l'Idv si dice d'accordo: «Come potrebbe essere altrimenti?» si chiede il presidente dei senatori, Felice Belisario.«A condizione –aggiunge subito dopo – che si tratti di vittime in missione di pace. Il nostro impegno in Afghanistan, invece, si è trasformato in una missione di guerra. Perciò il Parlamento non deve solo ricordare i morti ma discutere e chiarire la natura della nostra presenza in quello scenario».