Tra le lezioni della crisi finanziaria ce n'è una che potrebbe tradursi in atti concreti prima di altre: la riforma della contabilità globale. Il messaggio lanciato dalla presidente della Sec Mary Shapiro al vertice di Basilea dei regolatori mondiali è di buon auspicio: gli Stati Uniti sono pronti a rinunciare alla loro "diversità" contabile per concordare con l'Europa un nuovo quadro di riferimento per i bilanci delle imprese quotate in modo da evitare diversità di trattamento che penalizzano chi adotta criteri più restrittivi. Come noto, la contabilità aziendale è divisa fra due scuole: quella americana del Fasb (Financial accounting standards board) e quella europea dello Iasb (International accounting standards board). Questa divisione del mondo dei bilanci ha creato non pochi problemi agli investitori durante la crisi finanziaria. Ora si cambia: gli Usa hanno accettato di definireentro l'autunno una bozza di accordo per armonizzare la contabilità delle rispettive aziende quotate creando così quel levelled field che garantisce a tutti stessi doveri e medesime opportunità.