Il turismo è una delle poche armi in mano all'Italia per reagire alla crisi: attrarre turisti e sviluppare indotto e occupazione, ma non tutti sembrano essersene accorti. La conferma, l'ennesima, arriva dall'indice di balneabilità delle nostre spiagge, che evidenzia gravi carenze in alcune aree cruciali. Alla Campania il primato negativo: un chilometro di costa ogni sei è inquinato. Si tratta di 81,5 km di litorale non utilizzabili. Patrimonio dilapidato in particolare nel Casertano, dov'è balneabile solo il 32% dello spazio totale. Il dramma campano è evidente negli ultimi episodi segnalati. A Marina di Puolo, nel Sorrentino, i liquami presenti in mare hanno abbattuto del 50% la presenza dei turisti, mentre i dipendenti del depuratore di Cuma, nel giugno scorso non hanno trovato forme più efficaci di protesta rispetto allo sversamento di rifiuti sul litorale. Un curioso benvenuto ai turisti di tutto il mondo. Un modo per ricordarci che i rifiuti di Napoli non sono l'unico problema dell'area.