È la Superga polacca, la sciagura aerea di Smolensk a 30 chilometri da Katyn nella quale oltre al presidente Lech Kaczynski sono morte 95 persone, compresi i vertici politici e militari di Varsavia. È la maggiore tragedia del paese dai tempi della Seconda guerra mondiale. Un luogo maledetto per i polacchi, Katyn e le sue fosse, dove, nel 1940, erano stati trucidati selvaggiamente dai sovietici oltre 22mila tra ufficiali e soldati polacchi, la migliore gioventù sulla Vistola. Moltissimi polacchi oggi richiamano la triste analogia, a distanza di 70 anni, di una nuova "decapitazione", questa volta dovuta a un tragico incidente, dell'élite della classe politica della Polonia. Nei blog polacchi, come sempre in questi casi, molti ipotizzano il sabotaggio o la trama antipolacca ricordando la morte sospetta, sempre in un incidente aereo, nel 1943, dell'allora premier e generale Wladyslaw Sikorski. Purtroppo si tratta solo di fatalità, forse causata dalla volontà di non giungere in ritardo all'appuntamento della storia. Un popolo che ha avuto spesso un destino avverso, ma indomito che saprà trovare ancora una volta la forza di risollevarsi.