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POLITICA E SOCIETA' / Il treno federale ferma anche al Sud

di Donato Masciandaro

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11 aprile 2010

Il federalismo può rappresentare un'occasione unica per la classe politica italiana e meridionale per investire nel fattore che più ha determinato l'arretratezza del Sud: il deficit di capitale sociale.

L'analisi economica più recente ha messo in luce che in un dato territorio, a parità di altre condizioni, il motore della crescita economica è la dotazione di un bene pubblico peculiare: il capitale sociale (o civile). La ragione è semplice: perché ciascuno abbia voglia di produrre e scambiare, cioè di affrontare l'incertezza e il rischio, occorre avere fiducia sul fatto che i diritti fondamentali della persona e della proprietà siano rispettati. Più il rispetto di regole formali e informali che tutelano tali diritti è assicurato, più aumenterà la fiducia e di riflesso la crescita economica. La dotazione di capitale civile di un dato territorio è la fiducia nel rispetto di regole generali e condivise. Ciascuna delle due componenti – fiducia e regole - può rafforzare l'altra, in un rapporto dinamico.

Nel Meridione la dotazione di capitale civile è insufficiente, e produce anche forme - nocive - di "privatizzazione" del capitale stesso. Emblematico il caso della criminalità organizzata: non si limita a violare le regole dello stato – quello che fa chiunque commetta un reato – ma si propone come soggetto alternativo allo stato nel produrre regole e fiducia, dietro però pagamento di un corrispettivo. Solo chi paga un prezzo – esplicito o implicito – può godere del capitale sociale privatizzato. È evidente che l'emergere e lo svilupparsi di capitale sociale criminale è un fattore potente di distruzione di capitale civile.

Il basso capitale civile abbassa gli incentivi a intraprendere qualunque forma di investimento, pubblica o privata, compresa quella nella formazione. Rende più difficile non solo la formazione di nuovo capitale sociale, ma anche di capitale umano tout court. L'intreccio tra deficit di capitale civile e umano può allora spiegare le diverse forme di inefficienza, da quella pubblica a quella privata. Nel caso del Meridione, sia il cattivo intervento pubblico che la bassa produttività possono avere la stessa radice comune.

Come può aumentare il capitale civile nel Meridione? Il partire da una bassa dotazione di capitale civile è un forte handicap, perché disincentiva l'emergere di nuovi produttori di capitale. Il capitale civile si può aumentare producendo e facendo rispettare regole di mercato. Sono regole di mercato quelle che fanno ricadere le conseguenze delle scelte di ciascun attore in primo luogo e soprattutto sull'attore stesso, in modo da responsabilizzare l'attore (allineamento degli incentivi) e nel contempo ridurre e riconoscere gli effetti negativi sui terzi (esternalità). Le regole di mercato aumentano l'efficienza nell'allocazione delle risorse sia direttamente che indirettamente, attraverso l'effetto sulla condivisione e sulla fiducia.

Ma chi può produrre regole di mercato per il Meridione? Se un territorio ha una bassa dotazione di capitale civile, aumenta la probabilità che anche i suoi politici non siano dei produttori: l'analisi economica ha mostrato che più il capitale civile è basso, meno probabile è che i cittadini puniscano i cattivi politici, non rieleggendoli.

Se la produzione di regole di mercato è difficile in loco, essa può essere importata. Questo vale non solo per il Sud, ma per l'Italia nel suo complesso. La scelta del federalismo può dunque essere un'occasione importante per far adottare regole che aumentino la responsabilizzazione di tutti gli attori – politici, burocrazie, utenti – nelle scelte di allocazione delle risorse, soprattutto pubbliche.

Anche perché esiste un percorso che va invece assolutamente evitato: indirizzare risorse al Meridione senza che l'utilizzo di tali risorse sia governato e monitorato da un adeguato sistema di regole. Se si allocano risorse in un territorio a bassa dotazione di capitale civile esiste il rischio molto forte di aumentare l'allocazione inefficiente delle risorse e l'ulteriore distruzione di capitale sociale, magari alimentando il capitale criminale.

11 aprile 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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