A celebrare l'inaugurazione del proprio anno giudiziario, ieri, è stata un'avvocatura in cerca d'identità per il futuro. Fiera del proprio ruolo, in tutti i tempi, per la difesa dei diritti civili. Ma preoccupata per un presente difficile, segnato dalla crisi economica e dalla crescita continua degli iscritti all'Albo. E che pone molte delle sue speranze per il futuro in un progetto di legge che, predisposto con il consenso di quasi tutte le organizzazioni forensi, troverà forse solo nei prossimi giorni la strada per un cammino politico sicuro.
In realtà l'avvocatura vive di paradossi. Alla difesa dei diritti civili si affianca il problema di una sensazione di perdita di ruolo nella società. E, come testimoniano i dati degli ultimi esami per l'accesso alla professione, continua a iscrivere circa 10mila nuovi avvocati ogni anno, con percentuali di promozione profondamente diverse a seconda delle varie aree d'Italia. Una riforma, insomma, diventa indispensabile. Mirando alto (alla tradizione dei diritti) senza cedere alla tentazione di scorciatoie corporative.