Non è facile, per un festival cinematografico, entrare nella classifica dei migliori al mondo. «Le Giornate del cinema muto» di Pordenone, la cui 28ª edizione si è conclusa ieri, sono da tempo al top: la rivista americana Variety le ha messe nella lista dei migliori cinquanta. Ogni anno, centinaia di studiosi e appassionati provenienti da tutto il mondo (soprattutto dagli Usa) affollano la sala del Teatro Verdi per assistere a una settimana di proiezioni sempre fuori dal comune e rimettere nel circuito internazionale le informazioni acquisite. Uno spot per l'Italia. Ma da quest'anno c'è un "ma": un taglio di 50mila euro ai finanziamenti (su un budget di circa 800mila) da parte del governo e della regione. Un'inezia, che tuttavia tarpa le ali agli organizzatori: niente più «Film fair», ovvero l'incontro annuale dei collezionisti di mirabilia cinematografiche, niente più mostre. Sarebbe un vero autogol depotenziare per così poco una manifestazione diventata ormai una significativa rappresentazione del made in Italy nel mondo.