Solo la settimana scorsa Londra e Parigi erano nemiche per la pelle, talmente divise sulla regolamentazione finanziaria e sulle responsabilità della crisi che la visita di Nicolas Sarkozy a Downing Street era stata cancellata. Come mai in pochi giorni la strana coppia si è magicamente ricomposta? Il presidente francese e Gordon Brown hanno trovato il minimo comun denominatore nella tassazione dei bonus dei banchieri. Misura più spettacolare che di sostanza, serve bene le rispettive agende di politica interna. Il premier inglese cerca di limitare i danni alle elezioni di primavera: deve placare un'opinione pubblica sulla quale grava l'onere delle nazionalizzazioni bancarie. Lo stesso retropensiero anima Sarkozy, la cui popolarità è ai minimi, in vista delle regionali di marzo. Tassare le banche francesi, che non sono state nazionalizzate e in gran parte hanno restituito gli aiuti, non era un imperativo morale. In compenso aiuta a ricucire lo strappo con Londra e ad attenuare quel senso di ingiustizia sociale che in Francia è sempre a livelli di guardia.