Si può definire "er pasticciaccio brutto di Palazzo San Macuto" il Regolamento sulle elezioni regionali approvato, a maggioranza, dalla commissione bicamerale di vigilanza. Un testo che equipara, in modo del tutto forzato, le tradizionali tribune politiche ed elettorali, poco popolari, con i talk show di prima e seconda serata, che hanno buoni ascolti e un forte impatto sul pubblico. La legge sulla par condicio, una delle meno rispettate, tiene ferma la distinzione tra comunicazione politica e trasmissioni d'informazione, pur dettando maggiori doveri alle seconde durante le campagne elettorali. Non è secondario, a proposito del "pasticciaccio", che ciò azzeri o quasi le possibilità di avere accesso in tv da parte dei partiti minori nella prima fase della campagna elettorale. L'offerta televisiva, a marzo, sarà impoverita, soprattutto quella della Rai. I telegiornali avranno il monopolio sull'informazione. E per capire quale sia stato nel 2009 il loro (basso) grado di pluralismo basta tornare a pagina 12 e leggere i dati che Il Sole 24 Ore pubblica in esclusiva.