La ricerca del «quarto d'ora di celebrità» diagnosticata da Andy Wahrol come nevrosi dell'era contemporanea trova da anni in Gabriele Paolini , il bullo che attacca i giornalisti tv, un interprete aggressivo. Ieri, però, aggredendo l'inviata del Tg1 Sonia Sarno, Paolini ha oltrepassato la frontiera della molestia fisica, visto che attacca ormai solo donne, temendo forse la reazione del povero Frajese che lo prese a calci. Solo in Italia una cronista non può lavorare in pace, mentre tanti furbi «la prendono a ridere». La violenza non ha nulla a che vedere con il merito di cui tratta Paolini. Qualunque problema voglia denunciare deve essergli impedito di violare la legge. Possibile che il teppista notissimo non trovi mai tornelli, fisici e giudiziari, per impedirne lo squadrismo. malgrado un foglio di via, denunce e vari provvedimenti della polizia e del prefetto? Infine: se a aggredire i cronisti fossero ultras del calcio, no global, leghisti, antiabortisti, femministe quanti protesterebbero? Perché la violenza di un bullo fa invece ridere? Che spettacolo squallido.