Dalle 4.500 medie imprese manifatturiere italiane, che insieme alle imprese medio-grandi costituiscono il cosiddetto Quarto capitalismo, arrivano segnali incoraggianti. Come documenta la nona indagine Mediobanca-Unioncamere sulle medie imprese, nel 2009 la crisi ha picchiato duro anche su questa parte del sistema, ma più della metà di esse resta patrimonialmente solida; per il 2010 un'azienda su tre si attende una ripresa del fatturato, della produzione e dell'export, l'80% è pronta a investire e una su sette continua a creare occupazione.
Peccato che, pur essendo cresciute di 1.100 unità in 10 anni, le medie imprese manifatturiere, che si rivelano spesso più dinamiche delle multinazionali europee, siano solo 4.500 - di cui il 30% in Lombardia - e che la loro presenza nel Centro-Sud resti marginale. Il dubbio che emerge dall'Indagine è però un altro: se le medie imprese sono una risorsa così preziosa per il paese, non si comprende perché debbano essere tartassate dal fisco più di altre realtà produttive e debbano subire una pressione fiscale che è il doppio di quella che pesa sulle medie imprese in Germania e in Spagna.