«Più che il piano casa, il governo dovrebbe lanciare un grande piano di ristrutturazione del settore turistico-alberghiero. Sarebbe un volano importantissimo. Siamo infatti un paese culturalmente straordinario ma con alberghi spesso troppo cari e poco moderni. All'estero, invece, dove hanno paesaggi, coste e città d'arte molto meno importanti e frequentate delle nostre, i quattro stelle sono quattro stelle per davvero! In questo modo si rimetterebbe in moto tutta la filiera». Antonio Zigoni, presidente di Federlegno Triveneto e amministratore della Sma mobili di Albina di Gaiarine (Treviso), un'azienda che produce mobili da giorno e da notte, a 67 anni suonati si è rimesso a girare in lungo e in largo. Risponde al telefono da Napoli, di primissima mattina, dov'è in giro per potenziali clienti. «Il grave - dice Zigoni - è che non si vede ancora una vera luce oltre il tunnel. I mercati stranieri sono fermi e siamo invischiati in una situazione pesante che tocca tutti i settori merceologici. Il Salone del mobile di Milano, il mese prossimo, sarà il barometro più utile per misurare l'appeal del made in Italy». Nel frattempo, di questo Zigoni è sicuro, «bisogna ritrovare lo spirito della ricostruzione post-bellica». Per ora il sistema arranca ma tiene. «Solo l'1-2% delle imprese del nostro metadistretto ha chiuso. Come si dice dalle nostre parti, abbiamo rotto le musine, i salvadanai, mettendo i nostri risparmi in azienda. Alcuni di noi non si danno più lo stipendio. Ma resistiamo, l'impresa è la nostra famiglia». Come se ne esce? «Controllando i costi e migliorando l'efficienza organizzativa - prosegue Zigoni - Se lo si fa, si riesce a produrre addirittura a costi inferiori di quelli cinesi». Non è un caso che Ikea comperi qui i kit dei mobili a basso prezzo, mica in Cina. E poi aggregandosi, «questo bisogna dirlo con chiarezza: tutti dobbiamo sforzarci di fare un salto di qualità. Rinunciando a un po' del nostro iper-individualismo. È fondamentale per fare buoni contract, in attesa che riparta la domanda». Ovviamente anche il governo, per Zigoni, «deve aiutare le aziende a investire e a sostenere i consumi. Noi dobbiamo migliorare la filiera totale, con un'offerta capace di coprire tutte le specializzazioni». Loro altrettanto. «E il piano alberghi potrebbe essere un'ottima occasione. Insieme a un'incentivazione sulla prima abitazione. Chi esce di casa, va aiutato».
M. Alf.