Cornuti e mazziati, direbbero a Napoli. Né il fondatore, né i gestori di Amaranth – il fondo crollato nel 2006 per una disastrosa scommessa sui prezzi del gas naturale al Nymex – hanno mai ammesso alcuna colpa. Ma di fronte alle accuse di manipolazione delle autorità di vigilanza alla fine hanno dovuto capitolare: per mettere fine ad una lunga e difficile causa di fronte al tribunale di New York, hanno accettato di pagare una multa da 7,5 milioni di dollari. Una cifra ancora più alta di quella che avevano perso sul più rischioso dei mercati delle materie prime, noto nel settore come Gas Vegas. Nel giro di una sola settimana i gestori Brian Hunter e Matthew Donahoe, che per ora sono usciti entrambi immacolati dalle inchieste, avevano bruciato circa 6 milioni. La sanzione concordata con la Federal Energy Regulatory Commission (Ferc) appare davvero salata. Ma la richiesta originaria era di addirittura 291 milioni: quasi quaranta volte di più. Inoltre, come ha spiegato il fondatore della Amaranth, Nick Maounis, le spese legali avevano già superato i 10 milioni di dollari. (S. Bel.)