All'inizio era «Elicottero Ben»: diceva di poter risolvere qualsiasi crisi facendo cadere moneta dal cielo, suscitando le critiche dei nemici dell'inflazione. Non contento, aveva avanzato l'idea controversa che fosse il saving glut, l'eccesso di risparmio in Asia, a tenere i tassi bassi e non una politica monetaria troppo espansiva. Era sotto tiro anche per il motivo opposto, perché voleva introdurre alla Fed il rigido regime di inflation targeting. Con la crisi finanziaria è stato poi criticato il suo ruolo non cristallino nella gestione dei salvataggi delle banche, che ha portato a un'accusa formale per truffa; e ha scandalizzato la sua politica monetaria "non convenzionale", che ha trasformato la Fed in un hedge fund pieno di titoli a rischio. No, il mondo dell'economia non ha mai amato molto Ben Bernanke, presidente della Fed. Solo ora che il peggio è passato i giudizi cambiano. Per paura, però: a gennaio 2010 termina il suo mandato e i mercati non vogliono un salto nel buio. Chi, sembrano pensare, può e deve sgonfiare il bilancio della Fed se non l'uomo che l'ha fatto dilatare?