Il caso dei funzionari del gruppo di Gino Strada Emergency preoccupa e va chiarito al più presto. Che dei connazionali vengano arrestati con sospetti gravissimi in Afghanistan dove operano - e sono caduti - militari italiani è dramma potenziale. Ricordiamo cosa accadde con il rapimento dell'inviato Mastrogiacomo, salvato grazie solo a una difficile trattativa, che non risparmiò purtroppo la vita di un suo collaboratore, sgozzato davanti a un talebano che riprendeva l'esecuzione. Il governo di Karzai deve dare subito i capi di accusa e trasparenza all'inchiesta contro Emergency e il governo italiano deve seguire la vicenda con la necessaria attenzione diplomatica. Anche Emergency, però, deve accettare la verifica dei fatti e non gridare al complotto, pretendendo uno status al di sopra del diritto. È giusto dire «Noi curiamo tutti e basta», ma non dimenticando che non tutti i pazienti sono uguali. Ogni medico ha il dovere di curare il camorrista o il terrorista ferito, come il poliziotto o il soldato. Ha però poi il dovere di denunciare alle autorità i criminali e i terroristi: e questo vale in Afghanistan anche per i talebani che uccidono le bambine solo perché vanno a scuola.