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Gli aiuti d'emergenza alla liquidità potrebbero non essere mai dati per scontati. In linea di principio per uno stato dovrebbe sempre essere possibile far bancarotta. Far fronte a una realtà spiacevole in talune circostanze potrebbe essere l'opzione migliore. L'unione monetaria e l'euro sono protetti meglio se la zona euro resta credibile e capace di passare all'azione, anche in situazioni difficili. Ciò significa necessariamente sospendere il diritto di voto degli stati membri dell'Eurogruppo che non sono collaborativi. Un paese le cui finanze sono in dissesto non deve infatti essere autorizzato a prendere parte alle decisioni che riguardano le finanze di un altro membro della zona euro. Se mai un membro della zona euro alla fine si ritrovasse nell'impossibilità di consolidare i propri bilanci o ripristinare la propria competitività, in ultima istanza dovrebbe uscire dall'unione monetaria pur avendo la possibilità di rimanere membro dell'Ue.
Niente voto per chi viola le regole
I diritti di voto di un membro della zona euro andrebbero sospesi di un altro anno ancora qualora i controlli sulle violazioni accertassero che quel paese ha infranto di proposito la legge economica e monetaria dell'Europa. L'esatta portata della catastrofica situazione di bilancio della Grecia è emersa chiaramente soltanto quando lo scorso autunno si è scoperto come e quanto fossero state manipolate le statistiche. Io sono favorevole a far sì che Eurostat, l'ufficio di statistica centrale dell'Ue, abbia il diritto di ispezionare tutti i conti pubblici nei quali si sia palesato anche solo il sospetto di un'alterazione.
Indubbiamente, occorrerà moltissima volontà politica per adeguare tempestivamente le normative europee dell'unione monetaria alle nuove realtà. E nondimeno non vi è alternativa all'unione monetaria. Ci sono persone che potrebbero ritenere che il loro scetticismo nei confronti dell'euro si sia preso una bella rivincita, ma costoro trascurano i punti di forza dell'Europa e i problemi affrontati in altre importanti zone economiche del pianeta.
Occorre più calma. L'euro è il corrispettivo del marco tedesco in termini di stabilità, l'inflazione è moderata e i costi dei finanziamenti sono in linea generale bassi. L'euro è oggi la seconda valuta più importante al mondo come riserva e per gli investimenti. La ragione principale di ciò è da ricercarsi nel fatto che i mercati finanziari hanno enorme fiducia nella Bce. Per conservare tale fiducia, si deve superare in tempi rapidi la crisi. Se avremo successo nel rimettere sulla giusta rotta le politiche fiscali degli stati membri, la crisi in definitiva avrà portato a un miglioramento.
(Traduzione di Anna Bissanti)