Una promessa lunga, per ora, oltre un quarto di secolo, quella della riforma delle professioni, destinata a rimanere tale chissà per quanto ancora. Il mondo del lavoro intellettuale è uno snodo cruciale per l'economia, che la politica cerca di ammaliare. Sin qui il confronto, però, ha trascurato le misure che possono aiutare i professionisti: l'accesso degli studi alle agevolazioni, l'orientamento per i giovani, la possibilità di borse di studio e di aiuti per chi è impegnato in programmi di formazione, facilitazioni nell'accesso al credito e per l'innnovazione degli strumenti di lavoro. Da oltre 25 anni si insegue la grande riforma: ora con il ridimensionamento degli ordini, ora con la valorizzazione dei loro compiti, a seconda della maggioranza. In ombra rimangono le esigenze di ogni giorno che, se risolte, potrebbero contribuire a rendere più competitivi i professionisti, magari con ricadute positive sulle parcelle per i clienti. Alla Camera si affronta l'ennesimo tentativo di arrivare alla riforma: con un po' di realismo si dovrebbe ricordare che i mutamenti partono dall'economia e dall'organizzazione quotidiane.