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La Campania è la terza regione d'Italia per la produzione di elettrodomestici con 2 siti della Indesit nel Casertano (1.329 occupati totali), della Whirpool a Napoli (758 con 18 aziende dell'indotto) e della Siltal sempre nel Casertano. Nel Meridione inoltre esistono stabilimenti pubblici e privati costruttori e manutentori di materiale rotabile ferroviario della AnsaldoBreda a Napoli (921 unità), Reggio Calabria (452) e Palermo (157), del Gruppo Firema a Caserta (820) e Potenza, delle Ferrovie dello Stato a Foggia (303) e Melfi.
Esistono inoltre 3 poli navalmeccanici a Castellammare di Stabia (Napoli), con 650 diretti e 1.000 nell'indotto, Palermo (791) - questi due controllati dalla Fincantieri - e a Messina, dove opera fra le altre la Rodriquez del gruppo Immsi di Roberto Colaninno. A Taranto è in esercizio il maggior Arsenale della Marina Militare d'Italia, con quello di La Spezia, con 1.700 occupati. Nell'area di Napoli, inoltre, si concentrano 80 produttori di nautica da diporto, mentre un altro polo del settore è a Messina e un altro in via di sviluppo a Manfredonia (Foggia).
Molto numerose le cementerie dei primi 4 gruppi nazionali Italcementi, Buzzi Unicem, Colacem, Cementir, con le loro aziende di calcestruzzi. Da segnalare inoltre le numerose fabbriche delle pugliesi Fantini-Scianatico fra i maggiori fornitori italiani di laterizi con loro siti anche all'estero. Nella prefabbricazione pesante spicca l'impianto in Puglia della piacentina Rdb, primo produttore italiano.
Sempre nell'area del capoluogo campano esiste una delle maggiori concentrazioni di armatori d'Europa, con società leader mondiali in alcuni segmenti del transhipment, come il Gruppo Grimaldi per i rotabili, e la Msc di Gianluigi Aponte che, oltre ad essere fra le maggiori nel settore crocieristico, è la seconda nel trasporto via mare dei container.
Primo porto container del Mediterraneo per "teus" movimentati è Gioia Tauro e altri 4 di buone capacità sono a Taranto ove opera l'Evergreen, Cagliari, Salerno e Napoli. Il terzo scalo marittimo d'Italia per traffico di materie prime e beni finiti è quello industriale di Taranto, dopo Genova e Trieste.
Altre industrie rilevanti sono le 2 cartiere della Burgo, il Poligrafico dello Stato a Foggia, la fabbrica della Fater di Pescara con 1.000 addetti, quelle del gruppo Seda a Napoli della famiglia D'Amato, leader in Italia nel settore del packaging.
Gli impianti citati sono tuttora concentrati nei poli di Chieti-San Salvo, Termoli, Napoli-Pomigliano, Foggia, Bari-Modugno, Brindisi, Taranto-Massafra, Grottaglie, Catania, Palermo-Termini Imerese, Priolo-Augusta-Melilli, Gela, Sarroch, Sulcis Iglesiente, Porto Torres.
Nel Sud, pertanto, si localizzano settori strategici dell'industria italiana, con il loro indotto, che competono a livello mondiale, così come siti produttivi riportati in efficienza di Eni, Enel, Finmeccanica, Fincantieri, Ferrovie e Poligrafico dello Stato: presenze pubbliche da valorizzare. Da quei poli, dunque, può ripartire una rinnovata strategia d'industrializzazione del Sud nell'interesse dell'intero Paese.