L'italia é senza dubbio un paese per vecchi, dove raramente qualcuno riesce a occupare una posizione di rilievo, sopratutto in politica, prima dei 50 anni. Lo abbiamo detto e scritto ripetutamente, mostrando tutta la nostra invidia per quelli dov' é normale che si diventi amministratore delegato a 30 o premier a 40. Eppure facciamo fatica a non unirci al coro di chi, gridando al nepotismo, trova disdicevole che al secondogenito del presidente francese Sarkozy venga affidata la guida del centro direzionale più grande d'Europa. Perché lo scapigliato Jean di anni ne ha solo 23 e fino ad oggi non ha gestito nulla se non un ben poco brillante percorso universitario che lo vede al secondo anno di legge dopo aver superato il primo. D'altronde che a Parigi non avessero più la caratura morale, e neppure lo stile, per dare lezioni di civiltà al mondo ce n'eravamo già accorti quando la premère dame Carlà e la sorellina Valerià, entrambe francesissime a dispetto delle origini, ci avevano spiegato che Cesare Battisti non è un assassino ma un perseguitato politico.