Tutti i presidenti democratici da Kennedy-Johnson in poi hanno avuto il sogno di completare quella sorta di sistema sanitario nazionale che dal 1965 garantisce in vario modo l'85% degli americani. Escluso un 15% che non rientra nelle assistenze collettive, pubbliche o private, e non può o non vuole pagarsi la costosa polizza privata. Chi ci riuscirà, avrà diritto a un posto d'onore alla destra di Franklin D. Roosevelt nei Grandi Pascoli del cielo democratico. Barack Obama ci sta provando cron tutte le forze, ed entro l'anno si saprà il verdetto, gloria o disastro. Purtroppo è stato lo stesso Obama, tre mesi fa, ad offrire l'esca ai repubblicani, che ora parlano di un death panel che dovrebbe decidere se praticare o no cure costosissime a malati terminali. E lo ha fatto parlando di sua nonna, operata al femore due settimane prima di morire di tumore. Certo, andava fatto, ma è stato giusto farlo, si chiedeva Obama, in un sistema che non può continuare a spendere il 40% in più pro capite della media Ocse? Gli anziani, soprattutto, protestano. E non sarà facile convincerli che non ci sarà nessun death panel.