Chi trasmette su internet con una webcam dovrà avere un'autorizzazione dal ministero delle comunicazioni sulla base di un regolamento che sarà emanato dall'Agcom. È uno dei limiti più macroscopici - purtroppo non l'unico - introdotti dal decreto legislativo che recepisce una direttiva comunitaria. Se il decreto sarà approvato senza modifiche, la vita degli operatori e degli utenti di internet si complicherà non poco. U un abbaglio: è paradossale equiparare una ripresa con una webcam a quella udi un'emittente tv ucome va oltre i limiti della ragionevolezza l'estensione della tutela dei diritti di riproduzione al punto da vietare, di fatto, la diffusione di ogni genere di video sulla Rete. Il Sole 24 Ore auspica che nell'iter di approvazione del decreto si faccia un passo indietro. Proprio nel nome del dibattito sul ripensamento dei valori di giustizia e verità sulla Rete ulanciato dal nostro giornale domenica scorsa. Riportare opinioni e informazioni Internet sui binari della verità e della correttezza è ben diverso da qualunque cosa assomigli a un bavaglio. C uhiunque deve essere messo in condizione udi esprime re u le propri e u opinioni sulla Rete u. Banditi sono solo i banditi.