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«Il mio coinvolgimento - ricorda - nasce dal fatto che nel 1987, a Milano, avevo conosciuto Sabino Odoki, oggi vescovo di Gulu, e quel legame si è poi mantenuto e rafforzato nel tempo. Nel nord Uganda, dopo oltre vent'anni di guerra civile, c'è da ricostruire tutto. Tra le realtà presenti, i padri Comboniani e l'ospedale Lacor, rappresentato in Italia dalla fondazione Corti, costituiscono un aiuto prezioso per una popolazione stremata». «Gli aiuti a scuole, ospedali e centri di accoglienza - aggiunge - hanno sì bisogno di competenze manageriali, ma in Africa si va prima di tutto per imparare, soprattutto dai bambini, che cos'è la gioia di vivere».
Le storie di impegno individuale si inquadrano, comunque, in una cornice di grande attenzione e attivo interesse da parte degli organismi di categoria. Infatti, per seguire da vicino l'evoluzione del mondo non profit, l'Ordine nazionale dei dottori commercialisti ha istituito recentemente, sulla scia di un'unica, preesistente commissione, tre distinti gruppi di lavoro, uno sugli aspetti contabili, un secondo sui bilanci di missione, il terzo sulla riforma degli enti e l'impresa sociale.
«Il mancato decollo della nuova forma giuridica - spiega Francesco Perrotta, presidente di quest'ultimo organismo - è addebitabile in buona parte alla mancata previsione di benefici fiscali, ma in qualche misura anche a carenze informative. Da questo punto di vista è fondamentale l'apporto che la categoria può fornire, perché molte scelte degli enti, sia civilistiche che tributarie, passano dai nostri studi. Stiamo programmando, perciò, una serie di incontri su tutto il territorio nazionale, per presentare le opportunità della nuova disciplina». Molto intensa anche la collaborazione con le organizzazioni rappresentative del Terzo settore: «Stiamo rafforzando le attività congiunte con i Centri di servizio per il volontariato - afferma Perrotta - e abbiamo aperto un tavolo tecnico con l'Agenzia per le Onlus e l'Oic, Organismo italiano di contabilità, per definire princìpi ad hoc e standard di rendicontazione facilmente applicabili, anche in funzione delle diverse dimensioni degli enti».
L'Agenzia delle Onlus, d'altra parte, è geneticamente sensibile all'apporto dei commercialisti, in virtù della legge istitutiva e delle attribuzioni sull'applicabilità delle agevolazioni fiscali. Nell'attuale assetto, che vede alla presidenza l'economista Stefano Zamagni, un fondamentale anello di collegamento fra i due mondi è rappresentato da Adriano Propersi, 62 anni, professionista milanese, docente di economia delle aziende pubbliche e non profit all'università Cattolica che, nella veste di consigliere dell'Agenzia, ha ispirato le linee-guida sia sui bilanci d'esercizio, sia su quelli sociali degli enti senza scopi di lucro. «Ho iniziato a occuparmi di queste realtà fin dagli anni Settanta - ricorda - quando un cliente imprenditore si rivolse a me per costituire una fondazione di ricerca in campo sanitario. Il tema era, ai tempi, abbastanza innovativo e mi appassionò: da allora non ho mai smesso di seguirlo».
L'Ordine di Milano è sempre stato all'avanguardia nel sostenere la crescita del Terzo settore. L'impulso più forte è stato dato proprio negli ultimi sei anni, sotto la presidenza di Luigi Martino, scomparso alla fine dello scorso mese di febbraio. Fin dal 2004 Martino, già vicepresidente nazionale, aveva costituito una commissione ad hoc, che ha prodotto studi, princìpi di contabilità e una qualificata convegnistica, mentre l'introduzione del 5 per mille, primo esempio di attuazione del principio di sussidiarietà in materia fiscale, è stata accompagnata da iniziative pubbliche di sensibilizzazione del mondo associativo e della più generale platea dei contribuenti.
Martino aveva affiancato dall'inizio il cardinale Dionigi Tettamanzi nella creazione del Fondo famiglia-lavoro per le persone in difficoltà e, anche a gennaio di quest'anno, subito dopo il terremoto ad Haiti, aveva mobilitato l'Ordine per una raccolta fondi, tuttora aperta sul sito dei commercialisti milanesi, destinata alla realizzazione di un reparto di fisioterapia presso la Casa dei piccoli angeli della fondazione Rava, operante sull'isola.
Alla luce delle competenze contabili, poi, c'è chi sostiene le organizzazioni nella ricerca di possibili finanziamenti: è il caso di Giulia Caminiti, 38 anni, calabrese di Paola (Cosenza) che, nel Consiglio nazionale della categoria, è anche responsabile della commissione pari opportunità. «Il mio interesse per il mondo non profit è nato dal rapporto personale con alcune realtà del territorio - spiega - e si è rafforzato lavorando a Roma alla Casa internazionale delle donne, vera fucina di associazionismo. Poichè, in un contesto come quello della Calabria, il tema dell'accesso a fonti di finanziamento pubbliche, che peraltro non mancano, resta a tutt'oggi molto importante, metto volentieri a disposizione la mia esperienza, anche nella formazione».
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