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La selezione naturale (e spietata) della finanza

di Niall Ferguson

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15 novembre 2009

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Come è potuto succedere? Come è accaduto che manager pagati decine di milioni di dollari abbiano fatto perdere alle rispettive aziende decine di miliardi di dollari? Come è potuto succedere che un'amministrazione repubblicana finisse per nazionalizzare la Federal National Mortgage Association, la Federal Home Loan Mortgage Corporation e il colosso delle assicurazioni American International Group? E, soprattutto, come è stato possibile che una crisi nel mercato statunitense dei mutui abbia innescato non solo una recessione negli Stati Uniti ma una crisi mondiale? Per rispondere a queste domande bisogna capire almeno sei fenomeni finanziari, distinti ma fra loro correlati:
e Come mai un gran numero di banche statunitensi ed europee hanno avuto bilanci così fortemente a leva, cioè come mai hanno raccolto e impiegato somme tanto più elevate della loro base di capitale.

Come mai una vasta gamma di tipologie di debito, fra i quali i mutui e i debiti contratti con le carte di credito, sono stati "cartolarizzati", cioè accorpati e trasformati in diverse tipologie di strumenti finanziari di natura obbligazionaria.
Come mai le politiche monetarie delle banche centrali si sono attestate su una accezione tanto ristretta di inflazione, ignorando il rischio potenziale rappresentato dalle bolle dei prezzi delle attività finanziarie e immobiliari.

Come mai il settore assicurativo, guidato dal colosso statunitense Aig, ha scelto di diversificare la tradizionale attività di copertura del rischio attraverso il mercato dei derivati, finendo per vendere coperture contro rischi finanziari caratterizzati da forte incertezza.
Come mai i politici su entrambe le sponde dell'Atlantico hanno cercato di aumentare la percentuale di famiglie proprietarie della casa di abitazione, con una vasta gamma di incentivi e provvedimenti che hanno ampliato il mercato dei mutui immobiliari.

Che cosa ha convinto i governi asiatici – in particolare quello della Repubblica Popolare Cinese – a contribuire significativamente al finanziamento del deficit delle partite correnti degli Stati Uniti accumulando migliaia di miliardi di dollari in riserve internazionali.
Sembreranno argomenti molto tecnici. Ma in realtà il rapporto fra il capitale di una banca e il suo attivo, per quanto tecnico, va ben oltre l'interesse accademico. Dopotutto, la "grande contrazione" del sistema creditizio americano è stata a ragione ritenuta la principale causa della Grande depressione del periodo 1929-1933, il peggiore disastro economico della storia moderna.
Nel 2006, la British Financial Services Authority ha condotto un'indagine sull'alfabetizzazione finanziaria del pubblico, scoprendo che una persona su cinque non aveva idea degli effetti che avrebbe avuto sul potere d'acquisto dei propri risparmi la combinazione di un tasso di inflazione del 5% e di un tasso di interesse del 3%; uno su dieci non sapeva se fosse meglio ottenere uno sconto del 10% o di 30 sterline su un apparecchio televisivo del prezzo di 250 sterline. Come si vede, le domande poste nelle inchieste erano quasi elementari. È ragionevole pensare che solo un esiguo numero degli intervistati sarebbe stato in grado di spiegare la differenza fra un'opzione put e un'opzione call, e ancor meno fra un Cdo e un Cds.

Politici, banchieri centrali e uomini d'affari lamentano periodicamente l'ignoranza del pubblico in tema di denaro, e hanno ragione. Una società che si aspetta che la maggior parte degli individui si assumano la responsabilità della gestione della propria spesa e del proprio reddito (al netto di tasse), che si aspetta che la maggior parte dei cittadini adulti sia proprietaria della casa di abitazione e che lascia decidere agli individui quanto risparmiare per la pensione e se coprirsi con un'assicurazione, sta sicuramente andando incontro a grossi guai se non fornisce i cittadini degli strumenti necessari a prendere sagge decisioni finanziarie.
Anzi, sono convinto che l'attuale crisi sia in parte dovuta alla diffusa ignoranza della storia finanziaria, e non solo fra la gente comune. I "padroni dell'universo" hanno prestato troppo poca attenzione alle lezioni del passato, preferendo appuntare le proprie speranze su elaborati modelli matematici che si sono dimostrati inefficaci.

Il primo passo per capire le complessità delle istituzioni finanziarie moderne e della relativa terminologia è scoprire da dove vengono. È più facile capire il ruolo attuale di un'istituzione o di uno strumento se se ne conoscono le origini.

15 novembre 2009
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