La ristrutturazione del debito di Tas, operatore italiano nel software per i sistemi di pagamento, rischia di alimentare un cortocircuito. I grandi istituti con cui il gruppo sta trattando (Intesa, UniCredit, Mps, Banco Popolare, Bpm e Bnl) sono infatti in una posizione un po' particolare: non solo sono creditori della società, ma ne sono anche i principali clienti. E se Tas dovesse chiudere i battenti le prime ad avere problemi sarebbero proprio le banche, prive del supporto per i propri sistemi informatici. Il tempo stringe e il gruppo, che ha visto nel primo semestre un peggioramento dei conti, deve trovare entro il 31 ottobre un nuovo accordo. Intanto però anchei clienti, e fra loro le banche, sono chiamati a fare la propria parte. Tas infatti ha 22 milioni di crediti commerciali da riscuotere, ma la media dei tempi di pagamento è di oltre 300 giorni. (G.Ve.)