Nessuno è più serio di un comico. Pochi erano seri, e fini, ed eleganti, in una parola "signori", come Raimondo Vianello, che ci ha lasciati ieri poco prima di compiere 88 anni. A differenza di altri colleghi "storici", nati con e cullati dalla commedia all'italiana, Raimondo era un beniamino del pubblico cresciuto insieme al e dentro il piccolo schermo.
L'antitesi dell'equazione consueta tv=volgarità. Con Sandra Mondaini, sua eterna compagna nella vita e sul set, ha saputo spargere buonumore nelle case di milioni di famiglie. E agli esordi, ai tempi del bianco e nero ora rivisitati da tanti programmi-nostalgia, la coppia fatale era stata quella con Ugo Tognazzi: brevi, irresistibili scenette (quelli che chiamavamo "sketch", una delle prime, fortunate parole inglesi entrate nella nostra lingua quotidiana). Ma lo sport, dove lo mettiamo? Con la consueta allegria, sorretta da una fine competenza, Raimondo ha condotto frizzanti programmi di calcio, regalando come sempre levità e signorilità. Addio, Raimondo, ci hai fatto stare bene.