Gli emirati arabi di fronte all'incertezza dei mercati sono costretti alla trasparenza. A più di 30 anni dalla sua fondazione, l'Abu Dhabi Investment Authority (Adia) ha deciso infatti di alzare il sipario sulle proprie strategie. Il fondo sovrano, uno dei maggiori al mondo per masse amministrate, ha pubblicato un report in cui delinea la ripartizione geografica dei propri asset: le preferenze degli emiri vanno per i paesi più sviluppati, in cui è stato allocato fra il 35 e il 40% degli attivi, mentre gli emergenti pesano solo per il 10-20% del portafoglio. Purtroppo lo sforzo di trasparenza nei confronti del mercato si ferma qui: nel report infatti gli asset non sono identificati, né viene specificato il valore preciso (che secondo alcune stime si aggira fra i 350 e i 450 miliardi di dollari). Quello che emerge con chiarezza è invece che si è trattato di buoni investimenti: il rendimento annuo del portafoglio a vent'anni è salito lo scorso anno al 6,5%. (G.Ve.)