Dopo un ottobre cresciuto di quasi il 16% sulle immatricolazioni dello scorso anno, il progresso del mercato negli ultimi cinque mesi, tutti chiusi in positivo, supera il 10,7 per cento. Dato che corregge il calo, vicino al 15% sino a maggio, in uno svantaggio inferiore al 4% nel cumulato di fine ottobre, vicino agli 1,81 milioni di auto immatricolate. E l'ultimo bimestre sembra in grado di attenuare ulteriormente il già limitato calo di consegne.
Merito anche di un portafoglio ordini che, accresciuto in ottobre di oltre 7.500 nuovi contratti, ha trasferito al mese in corso quasi 228mila inevasi. Destinati a tradursi in immatricolazioni con tempi tuttavia non brevi, per liste di attesa anche di svariate settimane a causa della crescente preferenza per forme di alimentazione a basso impatto ambientale come il Gpl e il metano.
Una ricca dote, che può contribuire a spingere i volumi di novembre a superare agevolmente quelli del 2008: anche se si fermasse intorno alle 170mila unità, il corrente mese segnerebbe quasi il 22% di crescita rispetto a un anno fa, portando il progressivo a 1,98 milioni di auto nuove. E l'ipotesi di un dicembre su valori non dissimili dalle quasi 142mila consegne di fine 2008 porterebbe – come illustra la tabella – a circa 310mila immatricolazioni del bimestre, in vantaggio di oltre il 10% sullo stesso intervallo dello scorso anno. Per un 2009 da quasi 2,12 milioni di auto, in calo solo del 2% rispetto all'annata precedente.
In attesa dei riscontri definitivi, è bene però evitare che l'impennata di ottobre e quella prevista per novembre lascino il campo a eccessivi ottimismi, mettendo la sordina a ogni rilievo critico che invece può rivelarsi opportuno, a partire dall'analisi di un ottobre inaspettatamente giunto oltre quota 195mila. Mentre, ancora nell'ultima settimana, le previsioni si fermavano a 185mila: livello ampiamente superato dalla violenta accelerazione dei tre giorni conclusivi. Nei quali, secondo l'associazione dei concessionari italiani Federaicpa, si sono superate le 67mila targhe, pari al 34,29% del totale mensile. Con un peso dei tre giorni finali del 29,08% per le case estere e del 45,22% per le marche italiane.
Con la punta di Alfa Romeo, al 57,29% dell'immatricolato mensile, mentre il brand Fiat ha concentrato nei tre giorni finali il 45,15% delle sue vendite e Lancia si è fermata al 39,64 per cento. Ma sempre su livelli superiori a quanto fatto registrare, negli ultimi tre giorni, da gran parte delle marche estere, con Ford al 33,16%, Opel al 27,44%, Volkswagen al 19,38% e Suzuki al 16,42. Le differenze dell'ultima ora evidenziano lo sforzo del Lingotto che ha consentito buoni recuperi di share, con l'immissione di pratiche che hanno alzato di alcune migliaia di unità il profilo immatricolativo di ottobre. Occorre anche tener presente come, nel caso del corrente mese, il confronto con i volumi pregressi sia falsato dalla particolare situazione di un anno addietro. Quando, nel pieno della "tempesta sub-prime", le immatricolazioni crollarono sotto le 140mila unità: il livello più basso del decennio per un mese "abituato" a una media di quasi 176mila auto nuove.